La Pinacoteca di Brera è un vero e proprio scrigno ricco di opere d’arte che si trova collocato nell’omonimo palazzo nel famoso quartiere Brera, a nord del Duomo di Milano. Estesa su una superficie di oltre 24.000 metri quadrati, la Pinacoteca vanta un totale di 38 sale ed è uno dei musei più grandi del capoluogo lombardo. Al suo interno sono custodite importanti opere d’arte delle scuole veneta, lombarda, toscana e fiamminga ma anche capolavori dell’arte contemporanea.
La pinacoteca così come è organizzata oggi è frutto di un’idea di Napoleone che avendo soppresso molte chiese e monasteri confiscò le opere d’arte al loro interno. Moltissimi dipinti vennero trasferiti a Parigi mentre con le altre creazioni si decise di creare nelle principali città d’Italia delle Gallerie per esporle. La volontà illuministica e “rivoluzionaria” dell’epoca era quella di mettere a disposizione del grande pubblico quadri che fino ad allora erano stati difficilmente accessibili.
È così che sono nate le Gallerie di Venezia, Bologna e Milano. Il sito di Milano, in particolare, doveva essere rappresentativo non solo di tutta la storia dell’arte italiana ma anche delle diverse scuole regionali. Nel tempo la pinacoteca si è arricchita di diverse opere di grande valore anche grazie alle donazioni e ai lasciti da parte di privati.
La Pinacoteca ha sede nel grande palazzo di Brera che al suo interno ospita anche la Biblioteca Nazionale Braidense, l’Osservatorio, l’Orto Botanico, l’Istituto Lombardo di Scienze e Lettere e l’Accademia di Belle Arti. Al centro del complesso si trova un cortile, circondato da un porticato su due piani, che ospita il monumento di Napoleone Bonaparte come Marte pacificatore realizzato da Antonio Canova. Oltre a quest’opera qui sono esposte statue dei maggiori intellettuali e personaggi milanesi come Cesare Beccaria, Giuseppe Parini, Bonaventura Cavalieri e Tommaso Grossi.
Al di fuori di queste sculture e altre creazioni provenienti dalla Donazione Jesi e dal Lascito Vitali, la Pinacoteca custodisce per la maggior parte opere di pittura. Visitando le 38 sale del museo è possibile seguire un percorso che parte dalla pittura gotica, attraversa il Quattrocento, il Cinquecento e il Seicento con esposte opere delle principali scuole italiane. È poi il turno delle Scuole straniere e, infine, dei secoli XVIII e XIX.
La visita alla pinacoteca comincia con la Galleria degli affreschi che ospita opere del XIV secolo provenienti dall’Oratorio di Mocchirolo, ovvero una piccola cappella situata in provincia di Monza Brianza. Le opere sono presenti in Pinacoteca dal 1949 e si pensa siano state eseguite da un artista che si è formato grazie a Giotto (1335-1336).
A seguire si possono trovare ben quattro sale che riportano l’evoluzione della pittura italiana dalla fine del XIII secolo alla metà del XV. Qui si possono trovare dipinti come la Madonna col Bambino di Jacopo Bellini, l’Adorazione dei Magi di Stefano da Verona e molte altre creazioni di Bernardo Daddi, Ambrogio Lorenzetti, Giovanni da Milano e Lorenzo Veneziano.
Questa è la sezione centrale della Pinacoteca che ospita le opere di maggiore interesse provenienti da diverse regioni del nord e del centro Italia. Dalla sala numero V alla XVIII si trovano i capolavori realizzati dai grandi pittori veneti e lombardi tra il XV e il XVI secolo. In particolare, la prima parte è dedicata alla pittura veneta con excursus sulle opere di Andrea Mantegna, Giovanni Bellini, Cima da Conegliano e Vittore Carpaccio. Si prosegue poi con le tele di Lorenzo Lotto e dei tre grandi protagonisti della pittura veneziana del Cinquecento: Tiziano, Tintoretto e Veronese. Dalla sala X si trovano opere della scuola lombarda con tele di artisti come Vincenzo Foppa, Leonardo da Vinci e Gaudenzio Ferrari
Si continua, poi, con due grandi cicli ad affresco: uno realizzato da Donato Bramante e il secondo eseguito da Bernardino Luini verso i primi del Cinquecento. Le successive tre sale sono dedicate al Rinascimento ferrarese, emiliano e marchigiano con opere giovanili del Correggio (Natività e Adorazione dei Magi) e tele realizzate da Garofalo, Dosso Dossi, Marco Palmezzano e Ercole de’ Roberti con la monumentale Pala Portuense.
Punta di diamante della pinacoteca è sicuramente la sala XXIV che tratta tre grandi protagonisti dell’arte italiana: Piero della Francesca, Raffaello e Bramante. Qui si trovano la Pala Montefeltro (o Pala di Brera) che è l’ultima opera nota di Piero della Francesca e lo Sposalizio della Vergine di Raffaello. Chiude la sezione il Cristo alla colonna di Donato Bramante, originario dall’Abbazia di Chiaravalle.
Dopo due sale dedicate alla pittura del XVII secolo in centro Italia e in Lombardia e una con tele di Caravaggio si giunge alla sezione dedicata alle scuole straniere. Brera presenta un considerevole numero di opere di autori stranieri (Sale XXXII e XXXIII). Nello specifico sono qui custodite tele di Pieter Paul Rubens (autore della grande Ultima Cena), Antoon van Dyck (Ritratto di Dama e Madonna con Sant’Antonio da Padova), ma anche di diversi pittori fiamminghi del Cinquecento.
Dalla sala XXXIV alla XXXVIII si trovano i maggiori capolavori dell’arte del Settecento e dell’Ottocento di scuola tardo barocca e neoclassica giunsero. Qui si presentano tele di Giambattista Pittoni, Francesco Solimena, Luca Giordano, Pierre Subleyras e Giambattista Tiepolo.
Per quanto riguarda le opere del XIX secolo è possibile ammirare La Grande Fiumana di Giuseppe Pellizza da Volpedo e i capolavori di Francesco Hayez che è stato anche insegnante di disegno presso l’Accademia di Brera. Nello specifico si può ammirare la famosa opera “Il Bacio”, che è una delle più note dell’artista, e il “Ritratto di Alessandro Manzoni” sempre di Hayez. Chiudono il percorso espositivo i pittori Macchiaioli.
La storia della Pinacoteca di Brera si intreccia con quella dell’Accademia di Belle Arti di Brera che è stata fondata nel 1776 per volere dell’imperatrice Maria Teresa d’Austria. L’Accademia è stata aperta in uno stabile che dal Cinquecento aveva ospitato prima un antico convento dell’ordine degli Umiliati e poi della Compagnia di Gesù. Entrambi gli ordini finirono soppressi e il Governo austriaco diventò proprietario del palazzo e lo trasformò in Accademia. Nel corso del tempo hanno qui lavorato figure di spicco come l’architetto Giuseppe Piermarini, allievo di Luigi Vanvitelli, e il decoratore ticinese Giocondo Albertolli. Maestri e allievi dell’Accademia hanno lavorato anche alla costruzione della residenza estiva dell’arciduca Ferdinando d’Asburgo ovvero la Villa Reale di Monza.
Con l’avvento della dominazione francese e l’arrivo di Napoleone Bonaparte il complesso cambia veste. Da Accademia il sito diventa una vera e propria Galleria d’Arte in cui vengono esposti i capolavori dell’arte italiana. La maggior parte di questi erano stati requisiti da chiese e monasteri soppressi in quel periodo. Nonostante alcune preziose tele siano state trasferite a Parigi molte altre sono rimaste in Italia e sono diventate parte delle prestigiose collezioni presenti in pinacoteca.
Per accedere alla pinacoteca è necessario acquistare online la BreraCARD al costo di € 15,00 (Biglietto Intero) o € 10,00 (Ridotto).
Questa card è in realtà una tessera nominale virtuale che da diritto a tornare in Pinacoteca un numero illimitato di volte per tre mesi.
In alternativa, potete farvi accompagnare da una guida esperta durante la vostra visita. Il costo è poco più alto del biglietto di ingresso e anche acquistando questa visita si risparmierà tempo evitando di fare la fila alla biglietteria.
La Pinacoteca di Brera è aperta tutti i giorni (tranne il lunedì) dalle 9.30 alle 18.30 con l’ultimo ingresso alle ore 17.30.
Chiusa: tutti i lunedì, il 1° gennaio, il 1° maggio e il 25 dicembre.
Si può facilmente raggiungere la Pinacoteca di Brera tramite i mezzi pubblici. In particolare:
L’auto non è il mezzo migliore per raggiungere il Museo che si trova in centro storico a Milano. Chi viaggia in auto può comunque servirsi del Parking Car Brera che si trova in via Brera 3/A.
La Pinacoteca di Brera si trova in pieno centro storico a Milano nel famoso quartiere Brera. Il sito è facilmente raggiungibile da Piazza Duomo con una passeggiata di circa 12-15 minuti.
Le City Card permettono di risparmiare sui mezzi pubblici e/o sugli ingressi delle principali attrazioni turistiche.